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LA DONNA PIU' BELLA DEL MONDO
Lina Cavalieri(1876-1944)
da una ricerca di Massimo Paone ITIS "Rosatelli" Rieti
E’ stata la più bella cantante apparsa nelle scene liriche dell’Ottocento. Volto soavissimo, occhi profondi e dolci, corpo snello e slanciato e modi delicatissimi. Essa considerava la sua bellezza come una nemica perché spesso veniva giudicata per il suo aspetto e non per la sua bravura.
Nata a Roma il 25 Dicembre 1876 fu
chiamata Natalina dal giorno di Natale in cui nasceva e per diminutivo
Lina. Aveva due fratelli e una sorella, lei era la più vivace e la
prediletta . Il padre discendeva da un’ottima famiglia decaduta per
motivi finanziari, ed esercitava il mestiere di assistente
architetto. Lavorava per un imprenditore che lo trattava benissimo, ma
quando un giorno tentò di insidiarne la moglie, tra i due uomini si
accese un diverbio che si concluse con il licenziamento del padre.
L’assistente
architetto da un giorno all’altro rimase senza impiego e la sua famiglia
piombò nella miseria fino a soffrire addirittura la fame. Occorreva che
tutti in casa facessero qualcosa e Lina andò presso una sarta ad
imparare il mestiere, ma per il suo carattere indipendente ed
autoritario così come non s’era piegata alla scuola non si piegò neanche
all’apprendimento di questo mestiere e preferì tornare a casa a svolgere
i lavori domestici. Lina nel frattempo cantava e dimostrava di avere una
bella voce tanto che il maestro Molfetta, amico di famiglia, sentendola
propose alla madre di farle studiare canto. Lui stesso si offre di
insegnarle gratis. Dopo due mesi nell’aprile 1890 a quattordici anni con
il repertorio di tre canzonette e un abito di stoffa celeste esordì in
un teatrino di piazza Novara con un compenso di una lira al giorno. Il
successo fu immediato e Lina passò subito all’Orfeo, e al Diocleziano
,arricchendo il repertorio e aumentando il compenso a dieci, quindici
lire a sera. Al teatro Castani venne eletta la più bella
ragazza di Roma. Poi passò a Napoli al salone Margherita, che
rappresentava l’apice per una canzonettista e infine volò a Parigi dove
ebbe grande successo e firmò tre vantaggiosi contratti per Berlino,
Londra e Pietroburgo. In questa ultima città ebbe un successo
sbalorditivo. Qui sposò il Granduca Eugenio di Luchtenberg, diventando
principessa; naturalmente dovette lasciare temporaneamente il
palcoscenico . Un giorno il tenore Marcino la sentì cantare e le propose
di prepararsi per una performance lirica. Dopo tre mesi debuttò a
Lisbona. A Lina venne posto il dilemma o di essere principessa o di
essere cantante ma lei preferì il teatro e ottenuto il divorzio
continuò la sua carriera.
La disperazione del marito fu grande e dopo essersi risposato con una
donna che le somigliava, si diede all’alcool e morì a quarant’anni
lasciando scritto che voleva essere seppellito a Firenze, la città
preferita dalla sua ex moglie. Calcò le scene di buona parte d’Europa
e cantò anche oltre oceano diventando la prediletta del pubblico
americano. Una sera a New York suscitò scandalo perché imedesimandosi
fin troppo nella parte baciò davvero sulle labbra Caruso. In
America ebbe il secondo marito, Bob E. Chanel, un miliardario che le
fece moltissimi regali. ( tre palazzi e una grandissima proprietà). Lina
però non lo amava e glielo confessò subito.Dopo una settimana di vita
coniugale rinunciò a palazzi, gioielli e assegni e ottenne il divorzio
per ritornare al teatro.Chanel finse di niente ma, ritirandosi a Parigi,
tappezzò la sua camera di fotografie di Lina e poco tempo dopo morì.
Ritroviamo Lina a Parigi nel 1913 e dopo la rappresentazione di "
Siberia " di Giordano mostrò l'intenzione di tornare in Russia..
Giordano, disperato per la partenza, sapendo che Lina credeva negli
oroscopi, assoldò un cartomante che la convinse a rinunciare al
suo viaggio in Russia. Lina restò e continuò lo spettacolo di Giordano
suscitando la passione del suo compagno d’arte Pietro Muratore, che in
seguito sposerà. Con lei fece del teatro, del cinema, dei concerti.
Muratore riuscì a far prendere a Lina la decisione di abbandonare il
teatro, cosa che non riuscirono a fare i due precedenti mariti. Il 26
Luglio 1927 divorziò anche da questo suo terzo marito. Sposò in seguito
Giuseppe Camperai.
Con
gli anni la voce di Lina si era indebolita e si ritirò dalle scene
aprendo a Parigi un istituto di bellezza.Successivamente
tornò in Italia a soggiornare in una villa presso Rieti dove aveva
raccolto i propri ricordi d’arte in compagnia del suo unico figlio. Qui
dettò al giornalista Paolo d’Ariani le proprie memorie che sembravano un
romanzo tanto da indurre una grande casa cinematografica americana a
proporle di girare un film sulla propria vita. Il film si sarebbe
realizzato se non fosse scoppiata la Seconda Guerra Mondiale.Il 2 luglio
1940 Lina Cavalieri fu internata, insieme alla sorella, a Rivodutri, in
quanto suddita francese.Vi restò fino al 27.07.1940 per poi essere
trasferita a Rieti.Una cartomante parigina le aveva predetto che un
giorno sarebbe morta di morte violenta.Così infatti accadde: in un
attacco aereo del 6 Marzo 1944 su Firenze, una bomba distrusse la
sua villa seppellendola sotto le macerie.
Nota della Redazione:
Riguardo il luogo di nascita della Cavalieri molto spesso si cita
Viterbo.In realtà dalla copia scannerizzata del documento che si allega
si evince che la stessa nacque a Roma. Il documento è firmato dal
Questore di Rieti dell'epoca. Trattasi del dispositivo di Polizia con il
quale Lina Cavalieri fu internata a Rivodutri, insieme ad altre Persone.
Lina Cavalieri risiedette, durante il soggiorno a Rivodutri, in via
Micheli Giuseppe 1, nei pressi della Piazza del Municipio.
N° O07I4 P/llo Rieti,
5 luglio 1940 XVIII
Oggetto; Cavalieri Natalia fu Florindo
e fu Peconi Teonilla nata a Roma,25/12/1876 - suddita
francese.
Al PODESTÀ' di Rivodutri
AL COMANDO STAZIONE CC.RR. Rivodutri
p.c .ALLA R. PREFETTURA DI - RIETI
ALLA R. PREFETTURA DIV. RAGIONERIA di RIETI
AL COMANDO GRUPPO CC,RR. di RIETI
AL COMANDO COMPAGNIA CC.RR. Rieti
Con foglio di via obbligatorio ho avviato
costà, in data odierna, l'individuo in oggetto il quale, con
provvedimento I* corr» N°484I2/443
del Ministero dell'interno, viene internato
in cotesto Comune.
Il Podestà di Rivodutri è
pregato attenersi scrupolosamente
alle seguenti disposizioni Ministeriali;
I°) - All'arrivo dell' internato provvedere a far impiantare il fascicolo personale ed un registro, nel caso vi siano più internati
2°)- Stabilire il perimetro entro il quale l'internato può
circolare.
3°) - Imporgli, senza però rilasciargli speciali carte di
permanenza, la prescrizione di non allontanarsi da detto perìmetro. Per
gìustificati motivi sì pòtra consentire all'internato di recarsi in
determinate località dell'abitato. II permesso dì allontanarsi
dall'abitato potrà, invece, essere concesso soltanto dietro
autorizzazione del Ministero, da richiedersi pel tramite di
quest'Ufficio.
4°) - Imporre all'internato un orario con divieto, salvo
giustificati motivi o speciali autorizzazioni, di uscire prima
dell'alba e rincasare dopo l'Ave Maria.
5e) - L'internato dovrà presentarsi tre volte.al giorno: al
mattino. a mezzo giorno ed alla sera, al Podestà o ad un Funzionario
Comunale che ne prenderà nota nel fascicolo personale. In caso di
constatata assenza il Podestà dovrà darne immediato avviso a cotesta
Stazione CC.CC,; per le ricerche,
telegrafando altresì a quest'Ufficio.
6°) - L'internato potrà consumare i pasti in esercizi o presso
famiglie private del posto, dietro autorizzazione del Podestà.
7') L'internato ha l'obbligo di serbare buona condotta e non
dar luogo a sospetti e mantenere contegno disciplinato,
8°) - Non è consentito all'internato dì tenere presso di se
passa porti o documenti equipollenti e documenti militari.
9°) - L'internato non deve possedere danaro a meno che non sì
tratti di piccole somme non eccedenti in nessun caso le cento lire; le
eccedenze dovranno essere depositate presso banche o uffici postali su
libretto nominativo che sarà conservato dal podestà. Qualora l'internato
abbia necessità di effettuare prelevamenti, dovrà chiedere di volta in
volta l'autorizzazione al podestà il quale, se ritiene gìustificata la
richiesta provvedere a fare eseguire l'operazione tenendo presenti che
la somma da prelevare non deve mai superare quella consentita.
Prelevamenti di somme superiori dovranno essere autorizzati dal
Ministero,pel tramite di questo Ufficio.
IO°)- L'internato non può tenere gioielli di valore rilevante
né t:itoli; tanto i gioielli che i titoli dovranno essere depositati a
spese dell'interessato,, in cassette di sicurezze presso la banca più
vicina dove l'internato sarà fatto accompagnare per tale operazione. La
chiave della cassetta sarà tenuta dall'interessato, mentre il libretto
dì riconoscimento sarà conservato dal Podestà,
.......................Omissis
Firmato: il Questore di Rieti
Di seguito viene riportato uno stralcio del
registro della firma dell'internata Lina Cavalieri. Le firme dovevano
essere apposte alle ore: 9,00, alle 12,30 ed alle 18,30